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al testo di Giovanni Bartezzaghi
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NON SEI PIU'... (1994)
Ti trovo invecchiata stanca depressa e piena di rughe.
Ti vedo affannata e respiri a fatica, devi essere malata mia tenera amica.
Ti ricordo bellissima e in forma smagliante, ti ricordo ridente affascinante, ti ricordo vincente.
Eri maestra nelle Belle Arti, nei Mestieri e insegnavi le parti per le quali andar fieri.
E 'l tuo nobile cuore con gioia accoglieva tanti infelici, in cerca di sole e di un poco d'amore.
Poi, con il solito garbo, offrivi lavoro dimora e allegria, che andavan a braccetto con sicurezza e certezze in un mondo perfetto.
Ora, però, non sei più la stessa, sei arida decadente, è morta di te la parte vincente, mio tenero fiore.
Sei finita in un giro perverso, tra gente omertosa vigliacca e mafiosa, dal credo diverso.
E quando urlasti il tuo grande dolore in quei giorni nefasti si spense il bagliore dei lustri e dei fasti nel modo peggiore.
Ma ora che la festa è finita e le luci son spente, nel tuo tristo ambiente non passa più la vita, mentre aria e cultura son da tempo scemate sotto ogni misura.
Adesso te ne vai a elemosinare a ogni angolo di strada, a ogni semaforo, frequenti il marciapiede come una di quelle che per un poco d'amore il denaro ti chiede.
E se dal tuo nobile cuore che tenevi in mano l'immenso amore se ne andò pian piano, io sogno e rimpiango le fantastiche sere che ho passato con te, oh mia bella Milano: la Milano... da bere.
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